l convegno intende portare un nuovo sguardo su una fonte per la storia dell’Occidente medievale, attestata anche negli archivi e nelle biblioteche italiani: gli stemmari (o armoriali, libri d’arme e simili). Tali raccolte manoscritte – illustrate o meno – di insegne araldiche create per i motivi più diversi sono ora da considerare alla luce dell’intericonicità, dell’intermedialità, dello sviluppo delle umanità digitali, del rinnovamento dell’araldica come disciplina in dialogo con la storia dell’arte, la codicologia, la storia politica e sociale. Autori, fonti, diffusione, uso e significato degli stemmari saranno presi in considerazione – senza dimenticare i confronti con altri cicli araldici differenti per supporto ma paragonabili per intenti e struttura – per un arco cronologico che va dal XIII secolo alla metà del XVI, ampliato sino all’Ottocento per quanto riguarda la fortuna erudita di queste compilazioni.